Dove nasce la passione.
Una storia di famiglia.

l'inizio di ciò che rappresenta ancora oggi l'essenza del concetto racchiuso nel progetto “Valpoliterra”.

Era forse scritto nel mio DNA che finissi tra le braccia di Bacco. Poco più che adolescente, infatti, trascorrevo pomeriggi e serate durante le vacanze natalizie nei meandri dell’enoteca del mio caro zio Bruno, dove ho potuto fare conoscenza diretta con preziose bottiglie di Champagne e vini piemontesi, che allora già lui importava direttamente, al fine di preparare innumerevoli strenne Natalizie che poi con il garzone Antonio andavamo a consegnare attraverso tutta la provincia.

L’altro zio, Giancarlo, invece, negli anni settanta amava andare in compagnia di amici nelle cantine della Valpolicella presso diligenti contadini, a comprare piccole quantità di Vino Recioto o Amarone che, dopo aver ulteriormente affinato presso la cantina di casa, imbottigliava e catalogava con estrema cura, apponendo sulle etichette la tipologia, l’annata e la provenienza delle uve di quel vino. In seguito fu l’attenzione che posi su quelle etichette che mi spinse ad approfondire il tema del luogo d’origine di quei vini, scoprendo che era la vera cosa che contava.

Dopo qualche ulteriore chiacchierata con vecchie memorie valpolicellesi, decisi di interpellare un grande giornalista della stampa Enoica, Alessandro Masnaghetti e di lì a qualche anno mi ritrovai ad inseguirlo per la messa a punto della mappa delle vigne di collina dell’intera Valpolicella.

Annata ’67, dopo aver interrotto gli studi di in Farmacia, approdo inizi anni ’90, quasi per caso, nel mondo del vino, iscrivendomi ad un corso di marketing sul vino presso il Seminario Veronelli di Bergamo.

Apprendo tutti i segreti “del vendere” vino in modo consapevole ma, soprattutto, come degustarlo e raccontarlo direttamente dal sommo maestro, Luigi Veronelli. Mi inizio quindi a questa attività attraverso uno stage presso una piccola realtà vinicola veronese e successivamente andando letteralmente ad inseguire passo passo, per un’intero inverno, nella sua prestigiosa cantina, un altro personaggio di grande fama, niente meno che Giuseppe Quintarelli. Entro nel team di una Distribuzione di vini a livello locale e inizio a muovere i miei primi passi andando a proporre tutta una serie di piccole aziende vinicole nazionali ed estere presso ristoratori ed osti continuando a partecipare ad una serie infinita di seminari, anteprime, fiere e degustazioni .

Già a quei tempi, salivo in macchina e, in compagnia di amici del settore, peregrinavo dalle Alpi al Lilibeo per visitare produttori e parlare con loro .

Arriviamo agli inizi del Duemila quando sento una sorta di richiamo, una voglia imprecisata di fermarmi ed andare più in profondità fino alle mie radici, un ritorno a casa, in Valpolicella. Ancora oggi, quando percorro queste strade bianche alla continua ricerca di nuove realtà, mi fermo, mi guardo attorno e vengo attraversato da un sentimento di profondo rispetto per questa terra, quasi fosse un giocoso amore che si rincorre nell‘età dell’innocenza!

Mi presento.
Enrico Brendolan

CERCO NELLA VALPOLICELLA IL MINIMO COMUNE DENOMINATORE CHE RENDE QUESTA TERRA UNICA E INIMITABILE.

CERCO PRODUTTORI GENUINI CHE RIPONGANO QUESTI VALORI NEI LORO PRODOTTI.